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Giorno del Ricordo, Zanin: “La memoria come passo decisivo verso la pacificazione”

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FVG – “Le vittime delle atrocità troppo spesso legate ai totalitarismi non hanno colore e confine ma le urla di dolore trasmesse dal loro forzato silenzio le accomunano in un unico, profondo invito alla pacificazione che, rafforzato dall’inevitabile scorrere del tempo, può finalmente contribuire a comprendere tutte le ingiustizie, trasformando in carica evolutiva quei rancori tramandati di generazione in generazione È infatti giusto rammentare per non ricadere in quell’odio utilizzato per dividere quando, al contrario, il ricordo e la memoria devono essere vissuti come un passo decisivo verso l’Europa dei popoli e non delle ideologie. Teniamo ben presente, allora, che i carnefici del passato non hanno eredi. Solo in questo modo renderemo veramente omaggio a tutte le vittime, siano esse del nazifascismo, del comunismo o di qualsiasi altro regime”. È il messaggio che il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, lancia in occasione del Giorno del Ricordo che, a poco più di una settimana dal Giorno della Memoria dedicato a chi ha subìto gli orrori della Shoah, riversa attenzione e commozione sull’eccidio delle Foibe.

“La giustizia che invochiamo – aggiunge Zanin – è come la libertà che pretendiamo per noi stessi: si esaurisce laddove inizia quella altrui. Se è vero che la storia, almeno in prima battuta, è quasi sempre scritta dai vincitori, è altrettanto sacrosanto il diritto a non assegnare valori assoluti ai torti che, a seconda di chi ne ha pagato le conseguenze, sono considerati più o meno importanti in una scala di valori ancora difficile da uniformare e condividere. Ma le vittime sono vittime, sempre e comunque”. “Per decenni i morti delle Foibe sono stati derubricati, costretti quasi alla clandestinità mediatica e perfino negati dalla nebbia storica. Questo non accade più e mai più dovrà accadere per qualsiasi tragedia, affinché sia chiaro a tutti – conclude il presidente del Cr Fvg – che non c’è differenza tra sangue di vinti e vincitori quando a perdere al cospetto degli orrori è sempre l’umanità intera”.

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