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Bastian Contrari: ecco il nuovo dizionario friulano (tutto da ridere)

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Ironico, divertente, irriverente. Si potrebbe sintetizzare con questi tre aggettivi il nuovo libro di William Cisilino, “Dizionari Bastian Contrari de lenghe furlane”, in edicola con il Messaggero Veneto (9,90 euro più il prezzo del quotidiano). Cisilino, che è autore della rubrica domenicale in marilenghe “La peraule de setemane”, ha già pubblicato, con molto successo, due raccolte dei suoi articoli. Questo nuovo libro è invece totalmente originale e mette assieme un vero e proprio dizionario della lingua friulana in chiave satirica, in cui si parla del Friuli (e non solo) dalla prospettiva di un Bastian contrari.

“Quello che stringete tra le dita – ha sottolineato Fulvio Romanin durante la presentazione – è un libro pericoloso: tenetelo con cautela, mi raccomando – non vi fidate di lui, tantomeno quando sembra stia sorridendo proprio a voi – non vi fidate, vi dico. Dietro l’innocenza enciclopedica, dietro le voci accostate con alfabetico, asettico rigore si nascondono motteggi, ironie e satire pronte a far arrossire e a sorprendere chi vi si accostasse con imprudenza o peggio cattedratica ingenuità. È un libro senza amici: ne ha per tutti, a destra e a sinistra, parenti e serpenti – stavolta sì, imparziale come un’enciclopedia – senza preferenze né partiti, pronto a sussurrare con malizia e con garbo che certo, il re è nudo, ma lo è anche l’intero arco parlamentare fino all’ultimo assessore locale. Probabilmente parla anche di voi. Non vi fidate, vi dico”.

Il libro è preceduto anche da un accorato appello della Lingua Friulana in persona – intitolato “O vês par lis mans un libri pôc di sest” – in cui la marilenghe si lamenta della improvvida scelta dell’autore di dedicargli un dizionario satirico; appello a cui Cisilino risponde spiegando che l’opera è stata scritta durante il lockdown del 2020: “Ognuno di noi, in questa situazione – ka spiegato l’autore – ha cercato un modo per non uscire di senno. Io l’ho trovato coronando un mio vecchio sogno: riscrivere in salsa friulana il celebre “Dizionario del diavolo” di Ambrose Bierce, opera monumentale e forse insuperata della satira americana. In quasi 850 parole ho cercato di far emergere le contraddizioni e gli spigoli del Friuli e dei friulani, ma anche della nostra società e del nostro costume, per riderci su. Il modo migliore per farlo è stato quello di mettermi nei panni di un Bastian Contrari, figura che penso si trovi in ogni paese e forse in ogni famiglia. Alcune parole e relative definizioni le ho attinte anche dai detti popolari e dalla tradizione satirica friulana, che è molto più ampia di quanto si possa immaginare. Avendo avuto la fortuna di vivere in vari paesi del Friuli, posso affermare di aver frequentato una vera scuola di comicità, in barba a chi sostiene che i friulani non sanno ridere”.

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