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Cronaca & Attualità

Il parco tra piazza Primo Maggio e via Gemona viene restituito alla città

Sottoscritta la lettera di intenti tra Università, Comune e Fondazione Friuli per la riapertura del giardino monumentale Antonini Maseri

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UDINE – Il parco monumentale Antonini Maseri, uno dei giardini storici udinesi, diventa finalmente fruibile da tutta la cittadinanza grazie a un accordo tra Università – che ne è proprietaria da alcuni anni –, Comune e Fondazione Friuli. La lettera d’intenti è stata firmata da Roberto Pinton, rettore dell’ateneo friulano, Pietro Fontanini, sindaco del Comune di Udine e Giuseppe Morandini, presidente della Fondazione Friuli mercoledì 27 ottobre a palazzo Maseri, sede dell’università.
Questa intesa tra soggetti tra loro diversi rappresenta un virtuoso esempio all’interno di uno sviluppo urbano condiviso e nell’interesse della collettività. L’Università di Udine si impegna a concedere il parco in comodato al Comune, per una durata trentennale. Palazzo D’Aronco, in qualità di futuro comodatario, provvederà alla manutenzione e a garantire la sua apertura e chiusura al pubblico. La Fondazione Friuli si impegna invece a realizzare, sul lato di via Gemona, un attraversamento pedonale che permetterà di collegare piazza Primo Maggio al centro storico. L’area verde, di 3mila metri quadrati, sarà così accessibile ai cittadini e ai turisti. Il programma di valorizzazione del Parco Monumentale intende restituirlo al suo disegno originale sia nella morfologia sia nella sua componente arborea, nel tempo compromessa da essenze non coerenti che ne penalizzano la lettura storica.

“L’apertura al pubblico dei giardini del palazzo palladiano, oggi sede del rettorato dell’ateneo friulano – ha commentato Morandini – si inserisce in un progetto più ampio e articolato, che ci vede impegnati, per la valorizzazione di questa parte del centro storico di Udine. È una grande soddisfazione per la Fondazione, quindi, partecipare attivamente alla ‘restituzione’ di questo gioiello, finora rimasto chiuso al pubblico, per destinarlo alla fruizione dei residenti come anche degli ospiti che visitano questa nostra terra. Sono certo che entrambi ne rimarranno estasiati”.
“Questa sottoscrizione – ha sottolineato Fontanini – ha, per la nostra città, un significato fortemente simbolico, perché restituisce agli udinesi uno dei luoghi più suggestivi del centro storico, e, al tempo stesso, un valore strategico, perché riporta la bellissima piazza Primo Maggio alla propria centralità, oggi sacrificata dalla scarsità dei collegamenti con il cuore di Udine. Desidero ringraziare l’Università e la Fondazione Friuli per la collaborazione dimostrata in questi mesi e dedicare un ricordo riconoscente, a nome di tutta la cittadinanza, al Professor Maseri, la cui generosità ci permette oggi avviare questa importante operazione”.
“Dal prof. Attilio Maseri, figlio della terra che l’ha fortemente voluta, l’Università di Udine ha ricevuto un dono meraviglioso, palazzo Antonini-Maseri e lo splendido Parco monumentale, un patrimonio che oggi l’ateneo vuole condividere con la cittadinanza e tutti gli amanti del bello – sottolinea Pinton-. Il rapporto di rete e di alleanza tra Istituzioni territoriali ha avuto uno sviluppo particolarmente fecondo nei 40 anni di vita dell’Università di Udine. L’accordo che oggi firmiamo con il Comune di Udine e la Fondazione Friuli ne è un ulteriore esempio. L’ateneo vuole continuare a trasformare le risorse e le opportunità in azioni e fatti concreti che rispondano alle esigenze del territorio e ad essere attivo interlocutore degli enti e le istituzioni che, ad ogni livello, si preoccupano del bene della comunità”.

Il complesso di Palazzo Antonini, oggi Antonini-Maseri, sorge nel 1566 ed è risultato di un accorpamento di più corpi edilizi. A partire dal 1696 viene realizzato il primo ampliamento in aderenza, il cosiddetto Palazzetto che, nel tempo ha visto un ulteriore susseguirsi di addizioni al corpo di fabbrica originario. La più significativa delle quali è rappresentata dall’intervento a firma dell’architetto Pietro Zanini del 1947. Nel 1899 l’intero comparto edilizio di proprietà della famiglia Antonini viene acquistato dalla Banca d’Italia che, a partire dal 1923 avvia una campagna lavori per adattare gli spazi del Palladiano e del Palazzetto ai propri usi di filiale e tesoreria. Uso che terminerà nel 2009 con la chiusura della sede e la messa in vendita del bene. Nel 2018 il complesso comprendente il palazzo Palladiano, il Parco Monumentale e il Palazzetto con le porzioni annesse di servizio viene acquistato dal professore Attilio Maseri, scomparso lo scorso 3 settembre, e donato all’Università Udine. Nel settembre 2020 l’ateneo trasferisce gli uffici del Rettorato e firma un contratto di comodato con la Fondazione Friuli che si è impegnata nel recupero e riuso del Palazzetto.