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Jacum dai Zeis: un influencer intelligente e rivoluzionario di cento anni fa 

Nell’anniversario della sua morte, prende il via un progetto per la valorizzazione del protagonista di tante storie entrate nella cultura popolare friulana. Al lavoro i Comuni di Codroipo, Pocenia e Talmassons assieme alla testata Il Friuli 

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CODROIPO – Esattamente cento anni fa, il 5 settembre 1921 moriva Giacomo Bonutti, meglio conosciuto come Jacum dai Zeis. Di mestiere commerciante ambulante di cesti in vimini, pur non avendo mai scritto un libro, ha influito in maniera determinante sulla cultura popolare friulana tra fine ’800 e inizio ’900. Infatti, è entrato nella storia – ma si potrebbe anche dire nel mito – quale protagonista di vicende, aneddoti, battute che si diffondevano e, poi, si tramandavano oralmente.

Per onorare la sua memoria e soprattutto per far conoscere ai friulani di oggi la grandezza della sua figura è nato il progetto “Jacum 100” che vede impegnati la testata editoriale Il Friuli assieme a tre Comuni del medio Friuli: Pocenia dove Bonutti nacque, Talmassons dove visse e dove riedono ancora oggi i suoi discendenti e Codroipo nei cui mercati lavorò. Inoltre, l’iniziativa ha già trovato il sostegno di Confartigianato Udine e Confcommercio Udine e il patrocinio della presidenza del Consiglio regionale. In cantiere ci sono la riedizione del libro delle storie raccolte da Angelo Covazzi in collaborazione con l’editore Ribis e con il supporto linguistico dell’Arlef, l’allestimento di uno spettacolo teatrale curato dalla compagnia “Agnul di Spere” di Codroipo e anche l’organizzazione di un concorso letterario per brani brevi satirici sia in lingua friulana sia in italiano.
L’importanza della figura storia e letteraria di Jacum dai Zeis la descrive bene oggi lo scrittore umoristico Pierino Asquini.
“La sua grandezza – spiega – risiede nel fatto di essere stato, e di essere ancora oggi, una leggenda utilizzando come strumento la furbizia, l’intelligenza e quello che oggi chiamiamo ‘pensiero laterale’. Senza radio o televisioni e tanto meno senza i social network, bensì nei mercati, nelle osterie e nei sagrati dopo messa è stato un influencer straordinario e ancora oggi, a un secolo di distanza, sono tanti i suoi follower.

Âstu sintût la ultime di Jacum? Mi à dit mê sûr che al marcjât i àn contade cheste… Jacum dai Zeis è stato per la cultura friulana come il sale: non si vede ma si sente il sapore. Appartiene, cioè, al nostro inconscio collettivo”.   Ma c’è molto di più, perché Giacomo Bonutti fu un vero rivoluzionario, pronto senza timore a puntare il dito contro i vizi del potere e contro i soprusi dei potenti.
“Le sue storia – continua Asquini – dimostravano che con una parola ribaltata, con un doppio senso e con una furbizia si potevano affrontare i prepotenti e i saccenti, che si poteva così vincere contro i sorestants senza abbassare la testa e tacere. È stato un rivoluzionario alla maniera friulana: senza violenza, ma con l’intelligenza”.
Una prima iniziativa si terrà a Talmassons nell’esatto anniversario della sua morte, domenica 5 settembre, rivolta a bambini e ragazzi. Con il prezioso contributo dell’Arlef, nel parco giochi dell’ex scuola elementare “Valussi”, l’amministrazione comunale in collaborazione con il Comitato Genitori alle 16 ha organizzato il laboratorio “Giocare con i cesti”, in memoria del mestiere di Jacum, e a seguire Daria Miani di “Maman” presterà la sua voce per la lettura “Leìn insiemi lis storiis di Jacum dai Zeis”.

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