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Ordine dei Medici di Udine su AstraZeneca: guardiamo ai dati

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UDINE – I camici bianchi, comprendendo il disorientamento e in parte la sfiducia provati da molti cittadini del nostro territorio sui numerosi cambi di indicazione del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca, ritengono necessario fare chiarezza alla luce degli ultimi aggiornamenti sull’utilizzo stabilito dall’AIFA che raccomanda il vaccino anglo-svedese a chi ha più di 60 anni. Dai dati che arrivano dalla Gran Bretagna, che ha ormai quasi raggiunto l’immunità di gregge, vaccinando gran parte della popolazione con il vaccino AstraZeneca, si evidenzia che il rischio di un evento trombo embolico grave per le persone sopra i 60 anni è dello 0,0002% (2 eventi per milione di somministrazioni).

L’Ordine dei Medici di Udine, durante l’ultimo Consiglio Direttivo, ha affrontato le recenti raccomandazioni, fra cui la circolare ministeriale e la nuova direttiva del generale Figliuolo che prevede lo stop alla prenotazione dei vaccini per chi ha meno di 60 anni. Ravvisando un preoccupante quadro di confusione e di pericolosa disaffezione da parte dei cittadini verso questo vaccino spesso rifiutato e verso cui si moltiplicano i segnali di timore, l’Ordine ha deciso di inviare dei messaggi chiarificatori alla popolazione.

“É evidente – chiarisce il presidente dell’Ordine dei Medici di Udine, Gian Luigi Tiberio – che stiamo affrontando una fase delicata di vaccinazioni in piena pandemia, con la circolazione di varianti note e il pericolo della comparsa di nuove che potrebbero inficiare l’efficacia vaccinale. Non dobbiamo esitare: i vaccini funzionano e sono l’unica via per uscire dall’emergenza. Sollecitiamo tutti ad avere fiducia nella scienza e ad affidarsi ai medici per la scelta del vaccino”.

Inoltre aggiunge: “Ai cittadini dobbiamo dire la verità: le risposte non sono assolute e definitive – trattandosi di vaccini approvati per un uso emergenziale com’è risaputo – ma legate all’acquisizione di nuove conoscenze e dati che emergono durante la campagna vaccinale su vasta scala”.

Un punto fermo, fondamentale, c’è e deve essere comunicato in modo esplicito a tutti: nella nostra Regione, che annovera una popolazione di 1 milione e 200 mila abitanti, dall’inizio della pandemia registriamo purtroppo 3 mila 500 morti (0,29 per cento della popolazione) su oltre 101 mila casi di contagi (8,41 per cento della popolazione), il che significa che il 3,5 per cento dei contagiati muore”, dichiara il presidente Tiberio. A questo punto la domanda che viene posta ai cittadini over 60 che sono in dubbio se prenotarsi o meno è la seguente: “Quale strada razionale volete scegliere? Quella dello 0,0002 per cento di rischio vaccinale o quella del 3,5 per cento di morte in caso di contagio?”.

L’Ordine dei Medici non ha dubbi: “In una situazione emergenziale si devono mettere in sicurezza rapidamente più persone possibili, soprattutto chi rischia maggiormente in relazione all’età: dai 60 anni in su il rischio-morte legato all’infezione aumenta proporzionalmente. Ai cittadini dobbiamo comunicare con chiarezza che il vaccino abbassa quasi del tutto la possibilità di forme gravi e il rischio-morte e che i benefici del vaccino Astrazeneca superano di gran lunga i limitatissimi e rarissimi rischi”.

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