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Eventi & Cultura

Buon compleanno Quarantena d’artista!

Spegne la prima candelina la fortunata rubrica della biblioteca civica di Udine Vincenzo Joppi

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Foto: Delpiccolo, Tuni, Menon, Oscuro, dj Tubet, Maffei, Gallo, Miorelli, Ceron

UDINE – Nata durante il lockdown 2020, quasi come divertissement, la rubrica che esce ogni giovedì all’orario del cocktail sulla pagina facebook della biblioteca di Udine ha via via preso la forma di un’installazione letteraria a cadenza settimanale coinvolgendo il gotha degli artisti legati ad Udine e a tutto il Friuli Venezia-Giulia. Una formula semplice quanto efficace: proporre – virtualmente – agli utenti della Joppi un libro che ricordasse agli ospiti intervistati il particolare momento attuale sul paradigma “da Umberto Eco a Jerry Calà è tutto lecito!” Già, perchè ognuno di noi ha preso questi trecentosessantacinque giorni a modo suo. Artisti compresi.

E così mese dopo mese hanno aderito attrici ed attori, tanti dei quali legati all’Accademia d’arte drammatica Nico Pepe ed al CSS come Rita Maffei, Nicoletta Oscuro, Aida Talliente, Natalie Fella, Paolo Fagiolo, Omar Giorgio Makhloufi, Andrea Collavino, Serena Di Blasio, Elisa Menon, Carlotta Del Bianco, Manuel Buttus, Klaus Martini; giornalisti, critici e conduttori quali Anna Dazzan, Andrea Ioime, Sara Palluello, Marina Tuni, Anna Piuzzi, Martina Delpiccolo; e poi tanti musicisti, virtuosi, direttori, cantautori, jazzisti, strumentisti, del calibro di Francesco Bearzatti, Alessio Velliscig, Simone Serafini, Massimo Devitor, Rudy Fantin, Franz Candoni, Leo Virgili, Matteo Sgobino, dj Tubet, Mario Iob, Gianpaolo Rinaldi, Fabrizio Citossi, Michele Poletto, Alberto Chicayban, Alan Malusà Magno, Giuliano Velliscig

Certo, facendo una rapida carrellata si denota come nessuno degli interrogati abbia selezionato Il nome della Rosa, tanto meno c’è stato spazio per la libidine dell’ex Gatti di Vicolo Miracoli ma da Pessoa all’Antologia di Spoon River, passando per i grandi classici quali Cuore, Il deserto dei Tartari o il Silenzio di John Cage, si evince come l’agenda non si sia fatta mancare proprio nulla!

Infinite le suggestioni che sono arrivate dapprima dalla fantascienza di Asimov o con <<visioni che abbiamo inconsapevolmente già vissute e che ora abbiamo oggi sotto gli occhi>>, per menzionare Philip K. Dick, oppure il rimpianto del tempo e della giovinezza buttata, a firma Fernando Aramburu ed anche (e soprattutto) l’anelito alla libertà, mai così cara, mai così lontana, citando il grande Pierluigi Cappello per giungere fino all’attesa di un new Great Gatsby in questi nuovi Ruggenti Anni Venti, che tardano malauguratamente a svelarsi nella loro forma più mondana.

La soddisfazione di Romano Vecchiet prima, storico direttore della Joppi (nel frattempo congedatosi a meritata pensione!),  e di Cristina Marsili poi, che lo ho succeduto nel segno della continuità. Fermi, da praticamente un anno a questa parte, non solo il mondo della musica e del teatro sopracitati, ma anche quello della danza con ambasciatrici d’eccezione per Quarantena D’artista quali Matilde Ceron ed Elisabetta Spagnol. E poi spazio all’attivismo di Antonella Fiore, dello storico circolo Arci MissKappa e dell’imprevedibile ed indomito Michele Guerra; ancora Giulio Gallo, tecnico del suono di livello internazionale, l’anima fotografica di Franco Martelli Rossi e Maria Da Broi dell’incantevole spazio espositivo Make di via Manin, anch’esso con le saracinesche abbassate da marzo dello scorso anno. 

Consigli di lettura: in siffatta condizione temporale non poteva certo mancare Alla ricerca del tempo perduto di Proust. Subito a ruota il nostro Pier Paolo Pasolini, un profeta che ci aveva messi in guardia una cosa tipo quarantacinque anni prima; la cecità della nostra società, in analogia con quella narrata da Saramago; l’importanza di prendersi cura degli altri (possibilmente non sui social nè a colpi di hashtag o slogan), il potere terapeutico della lettura, complottisti vs collaborazionisti, sorridere per non piangere, Totò ed Heidegger.

A chiudere Hugo Samek, sceneggiatore, argentino trapiantato ad Udine con tanti ricordi e spunti anche e soprattutto da quella terribile dittatura; Eleonora Cedaro e la situazione dei teatri a livello nazionale ed internazionale, l’instancabile “Mr Topolò” Moreno Miorelli, lo scrittore Max Deliso che ha raccontato di come si diventi padre di due gemelli in una notte di luna piena… in piena pandemia! Che neanche se si fossero messi insieme Pupi Avati e i Monty Python avrebbero partorito (perdonate se non ho trovato un altro verbo) un’idea del genere! E l’Artista – con la A maiuscola – per eccellenza: Rocco Burtone, che non ti basterebbe un anno per trascrivere neanche la metà dei suoi aneddoti!

E naturalmente si riprende giovedì, come ogni giovedì, per la seconda stagione, inaugurata da un ospite di livello internazionale! Segnare subito in agenda: pagina facebook della Joppi, orario aperitivo, #quarantenadartista