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La marcia dell’OWW Udine si ferma contro un’agguerrita Verona

Lorenzo Pegoraro

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Verona sbanca il Carnera

UDINE – L’OWW Udine esce sconfitta dal derby con Verona per 81 a 66 al termine di una partita combattuta e accesa. I veneti, che si trovano nelle posizioni basse della classifica nonostante un roster di prim’ordine, hanno messo in campo più voglia di vincere dei friulani ed un Greene, che era in odore di taglio, che è stato per tutta la partita un rebus per la difesa friulana (22 punti e 8 assist per la guardia americana). Il tutto per la gioia di coach Ramagli, ex di turno probabilmente con il dente avvelenato per la mancata conferma in Friuli.

Per Udine, la prestazione dei singoli è stata al di sotto delle aspettative, a cominciare dai due americani, ben marcati dall’attenta difesa scaligera, che hanno perso il confronto contro i corrispettivi avversari. Non giudicabile Mobio che, dopo 3′ della prima frazione di gioco, nel tentativo di stoppare Candussi, si è infortunato (solo una scavigliata?) e non è più potuto rientrare in campo. Non giudicabile nemmeno il rientrante Nobile, sul parquet per soli 4′. Unico a esprimersi ad alti livelli tra i friulani è stato capitan Antonutti, autore di 20 punti in 30′ sul parquet.

E’ stato proprio “il cigno di Colloredo”, con i suoi canestri e la grinta messa in campo, a permettere a Udine di tornare sotto ad una Verona che, nel primo quarto, già sembrava potere scappare andando sul +10 (11-21). La rincorsa dei bianconeri si è concretizzata nel terzo quarto quando Udine è riuscita a mettere per la prima volta la testa avanti dopo tre liberi realizzati proprio da Antonutti (42-41).

Verona, che pure veniva da un match infrasettimanale, non si è persa d’animo ed ha subito ripreso a macinare gioco condotta dal solito Greene e graziata da una buona percentuale al tiro da tre punti (11/27). Alla fine dell’ultimo quarto, dopo il 63 pari firmato da Giuri con una tripla, è arrivato il parziale di 18 a 3 che ha deciso la gara, con Udine che avave serie difficoltà, sia da sotto che da fuori, a realizzare e gli ospiti che, invece, riuscivano persino a segnare una tripla di tabella con il pivot Pini sulla sirena dei 24”.

Nel post-partita, coach Boniciolli ha così commentato l’approccio dei suoi giocatori alla sfida con la Tezenis e cosa non è funzionato nella marcatura del veronese Greene: “Abbiamo fatto un passo indietro: dopo quattro partite vinte e dopo una settimana straordinaria di allenamenti, abbiamo sottovalutato alcuni segnali da parte di Verona che veniva a Udine dopo una partita persa lo scorso giovedì e con la necessità di vincere con noi per evitare di essere invischiata nella zona retrocessione. Non abbiamo affrontato mentalmente questa partita con la durezza che questa partita meritava di avere e si è visto da due indicatori quali il 61% ai tiri liberi e le 17 palle perse. La nostra difesa su Greene? Noi abbiamo le nostre regole difensive, che prevedono di inseguire il giocatore avversario sulle uscite dai blocchi; oggi Johnson (che ha marcato a lungo Greene, n.d.r.) ha spesso tagliato sui blocchi, andando in terza posizione, e questo ci ha spesso penalizzato. Normalmente Johnson viene esaltato dai confronti difensivi, ha bisogno di essere messo contro il giocatore avversario più forte per essere responsabilizzato e dare di più. Questa volta, non seguendo l’avversario ed andando in terza posizione, ha messo più volte in condizione Greene di fare quello che sa meglio fare e di punirci. Dico questo senza volere assolutamente gettare la croce addosso a Johnson che è un grande giocatore che ci ha aiutato a vincere tante partite”.

APU OLD WILD WEST UDINE – TEZENIS VERONA 66-81 (16-21, 31-34, 51-53)

APU OLD WILD WEST UDINE: Johnson 13, Mussini 9, Deangeli 6, Schina ne, Antonutti 20, Mobio, Agbara ne, Foulland 7, Giuri 8, Nobile, Pellegrino, Italiano 3. All. Boniciolli.

TEZENIS VERONA: Greene IV 22, Colussa 2, Guglielmi, Calvi ne, Tomassini 9, Candussi 8, Jones Jr 13, Rosselli 7, Pini 9, Severini 11, Janelidze ne. All. Ramagli.

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