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Friuli Doc: da Udine un segnale di fiducia a un Fvg che non si ferma

Il taglio del nastro della manifestazione è stato affidato al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga

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UDINE – Un segnale di fiducia e un grazie a chi ha combattuto la pandemia in prima linea si sono levati da piazza Libertà a Udine in occasione dell’apertura della ventiseiesima edizione di Friuli Doc.
Il taglio del nastro della manifestazione è stato affidato al governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, presente assieme agli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Bini, alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, e alle Finanze, Barbara Zilli, accanto al sindaco e agli amministratori di Udine e ai primi cittadini di Trieste e Gorizia.
Il tema della pandemia e di una ripartenza nel rispetto delle regole che segnano le diverse modalità con cui si svolge l’evento (con Covid box per il rilevamento della temperatura e obbligo di registrazione all’ingresso) si sono fatte eco nei vari interventi. Dopo i primi mesi che hanno imposto la chiusura, l’Amministrazione regionale punta ora a combattere definitivamente la pandemia con norme certe che assicurino posti di lavoro, ripresa economica e turistica, quest’ultima già visibile nel sold out registrato durante l’estate in montagna e nel buon andamento della stagione balneare degli ultimi due mesi. Per questo l’evento rappresenta un esempio del Friuli Venezia Giulia che non si ferma.

Ma è “grazie” la parola che ha avuto più eco nella cerimonia di apertura: grazie alla comunità dei cittadini del Friuli Venezia Giulia per aver espresso un grande senso di responsabilità e di rispetto per la salute altrui nei mesi più difficili, grazie ai professionisti della sanità e alla Protezione civile per la gestione dell’emergenza e grazie al professor Silvio Brusaferro, insignito del Sigillo della città di Udine per aver portato con onore ed orgoglio il Friuli Venezia Giulia ai vertici dell’Istituto superiore della sanità da cui ha diretto quella che egli stesso ha definito “una sfida totale” per l’Italia, primo tra i Paesi occidentali a dover affrontare l’impatto del coronavirus.
L’Amministrazione regionale ha riconosciuto in Brusaferro un uomo di grande valore scientifico che ha cercato sempre di garantire risposte nei momenti più difficili.
Dal canto suo, Brusaferro ha attribuito i risultati della propria lunga carriera e della sua più recente e difficile prova professionale all’eccellenza del sistema sanitario regionale in cui ha lavorato per anni e al valore accademico dell’Università di Udine nel panorama nazionale e internazionale. Ha quindi richiamato le figure di Marino Tremonti, recentemente scomparso, di Tarcisio Petracco, di Ardito Desio e di monsignor Battisti quali punti di riferimento dei più alti valori civici e professionali della terra friulana.

Un grazie che si è tradotto anche nei riconoscimenti andati a Luca Lattuada, direttore medico del Santa Maria della Misericordia di Udine, Stefano Giglio, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Udine, Stefania Marzinotto, coordinatrice dell’Area biologia molecolare dell’Asufc, Alessia Del Canto della Clinica malattie infettive dell’ospedale di Udine e Amedeo Aristei direttore della Protezione civile regionale.
Quanto a Friuli Doc, la manifestazione ambisce a confermare la qualità dei prodotti friulani in un contesto cittadino rinnovato ed elegante che ha il suo simbolo nella nuova veste di via Mercatovecchio.

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