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Quarantena d’artista per la Joppi: è tempo di classici!

Continua la fortunata rubrica che fa incontrare gli artisti con la biblioteca di Udine ogni giovedì ad orario aperitivo; le letture suggerite da Rudy Fantin, Massi Boscarol, Francesco Candoni ed Antonella Fiore

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foto: Fantin, Boscarol, Fiore, Candoni

UDINE – Tempo di classici per #Quarantenadartista, la rubrica dalla biblioteca civica Vincenzo Joppi che esce ogni giovedì ad orario aperitivo. Questo mese è protagonista la fantascienza di Philip K. Dick, la fuga dal tempo di Dino Buzzati, la decadenza di Francis Scott Fitzgerald, l’inquietudine di Fernando Aramburu.

Philip K. Dick, un maestro scelto da un altro maestro. La fantascienza e la musica. A proporlo come consiglio di lettura è Rudy Fantin, pianista, direttore di coro, insegnante, arrangiatore e chi più ne ha più ne metta – tra i più quotati nella nostra regione, e non solo. <<Uno dei temi che maggiormente ha trattato PKD è quello della visione degli Universi a seguito di catastrofi causate dall’Uomo. Spesso quelle visioni le abbiamo inconsapevolmente già vissute o le abbiamo oggi sotto gli occhi. Mi trovo a scrivere queste righe in luglio. Quindi, ormai, l’effetto riflessivo generato dal lockdown sembra essersi esaurito: i mesi di marzo, aprile e maggio avevano il sapore dell’inizio di una nuova sensibilità. Questo anelito pare svanito nel nulla.>>

Ad impreziosire l’appuntamento ci pensa anche Francesco “Franz” Candoni, cantautore con all’attivo già diversi album. L’analogia del nostro tempo con un classico del ‘900 ovvero Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati è davvero azzeccata: <<si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani; che se uno soffre il dolore è completamente suo, nessun altro può prenderne su di sé una minima parte; che se uno soffre, gli altri per questo non sentono male, anche se l’amore è grande, e questo provoca la solitudine della vita.>>

Massi Boscarol, che è anche ideatore e curatore della rubrica, si guarda allo specchio e in quello specchio cerca Il Grande Gatsby, l’icona per eccellenza degli Anni Ruggenti, il quale però… non c’è. Perchè viviamo la decadenza dei nuovi anni Venti ma senza eroi, miti, riferimenti. E così continuiamo a rincorrere un qualcosa che non esiste più: <<ieri c’è sfuggito, ma non importa: domani correremo più forte, allungheremo di più le braccia e un bel mattino… Così continuiamo a remare, barche contro corrente, risospinti senza posa nel passato.>>

A chiudere questo ciclo di incontri di inizio estate è Antonella Fiore, coordinatrice del Circolo MissKappa. L’inquietudine di Fernando Arumburu è un po’ quella di tutti noi: <<Ricevette tenerezza, carezze, parole amorose sussurrate all’orecchio, e gli piacque. Era questo il problema. La notte, incapace di conciliare il sonno, capì di colpo, e fu come se gli fosse crollato addosso il soffitto della cella, che si stava perdendo il meglio della vita. Non che non ci avesse pensato prima. Ma adesso aveva avuto per la prima volta la sensazione fisica di avere gettato a mare la sua giovinezza.>>

Appuntamento che si rinnova per il mese di agosto, ogni giovedì pomeriggio sulla pagina ufficiale fb della Joppi.

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