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Cronaca & Attualità

Udine impara a giocare a cricket grazie ai rifugiati e ai richiedenti asilo

Presentato il progetto dell’associazione Ospiti in arrivo, tra selezionato tra oltre 90 progetti in tutta Italia da Intersos e Unhcr con il bando PartecipAzione

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UDINE – Lo sport è un linguaggio universale, benché ognuno usi il suo, ed è secondo questo principio che l’associazione udinese Ospiti in Arrivo, ha deciso di realizzare un progetto legato al gioco del cricket rivolto a tutti e gratuito: chi lo desidera, infatti, potrà avvicinarsi a questo sport apprendendolo da chi lo pratica da sempre, ovvero cittadini dell’Asia centrale dove questo è lo sport nazionale. Stiamo parlando di cittadini pakistani e afghani richiedenti asilo e protezione internazionale che ora vivono a Udine e che si trovano periodicamente per svolgere la loro attività sportiva preferita. L’associazione Ospiti in Arrivo di Udine, propone così alla città un progetto sociale che ha al suo centro il gioco del cricket. Il progetto di Ospiti in arrivo, ideato in collaborazione con con Uisp Udine,  è tra i vincitori della terza edizione di PartecipAzione, il programma di Intersos e Unhcr che finanzia e supporta le associazioni di rifugiati che vivono in Italia e le organizzazioni che svolgono sui territori attività che vedono protagoniste le persone rifugiate o richiedenti asilo.

L’inclusione. «Per noi – dice la presidente di Ospiti in Arrivo Paola Tracogna – è stato significativo essere in questo parco oggi, che è ancora considerato una zona di marginalità e disagio a causa dello “straniero”, identificato con i richiedenti asilo. Per noi essere qui oggi è la risposta a un disagio sociale, una risposta culturale alle politiche repressive e securitarie che continuano ad essere attuate in questa città. Auspichiamo che l’essere qui oggi possa far riflettere i nostri amministratori locali nel cercare risposte che vadano verso percorsi di inclusione sociale e coesione e non risposte che invece muovono e agiscono sulla paura e fomentano in conflitto sociale».

Il progetto. Playing for change è uno degli 8 progetti – sui 92 italiani presentati – ad aver vinto il bando “PartecipAzione” dell’organizzazione umanitaria Intersos e di Unhcr, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati. Oltre a dare la possibilità di partecipare a partite e allenamenti, il progetto si svolgerà attraverso incontri tematici e workshop gestiti direttamente dagli stessi giocatori, che quindi avranno un ruolo primario all’interno dell’iniziativa. Ogni sabato e domenica, un gruppo di giocatori esperti ed appassionati di cricket si ritrova a giocare nel campo situato all’interno dell’azienda sanitaria di Sant’Osvaldo, in via Pozzuolo, dalle 14 alle 18. L’associazione Ospiti in Arrivo e la Uisp – Unione italiana sport per tutti – hanno messo a disposizione l’attrezzatura necessaria, la quota di assicurazione di legge e le visite sportive. Per ogni informazione si può chiamare il numero 351.9341339.

Ospiti in Arrivo. Dal 2015 Ospiti in Arrivo si occupa di fornire un supporto ai richiedenti asilo e rifugiati presenti nella città di Udine. Tra le attività sviluppate al fine di promuovere il rispetto dei diritti umani e, più in particolare, i diritti dei richiedenti asilo e dei rifugiati, l’associazione in questi anni ha contributo al potenziamento di uno spazio adibito al gioco del cricket da parte di richiedenti asilo e rifugiati, ospiti temporaneamente nelle strutture di accoglienza della città e della provincia.

PartecipAzione. PartecipAzione – Azioni per la protezione e la partecipazione dei rifugiati, è un programma di capacity building ed empowerment realizzato da Intersos in partenariato con Unhcr, e giunto alla sua terza edizione. Si rivolge alle organizzazioni costituite da rifugiati e a quelle che li includono come parti attive nei progetti. «È stato un bellissimo pomeriggio di sport e inclusione che ha visto i rifugiati di Ospiti in arrivo protagonisti insieme alle tante persone che hanno partecipato alle lezioni di cricket», ha dichiarato Clotilde Scolamiero di Intersos. Le ha fatto eco Giulia Foghin, di UNHCR. «Siamo molto orgogliosi di aver scelto il progetto Playing for Change perché siamo convinti che lo sport sia un reale strumento di coesione sociale».

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