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Joppi: Quarantena d’Artista nel segno della Ripartenza

I contributi di Paolo Fagiolo, Anna Dazzan, Max Deliso, Omar Giorgio Makhloufi e Massimo Devitor

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foto: Makhloufi, Dazzan, Devitor, Fagiolo, Deliso

UDINE – <<E allora ‘sta quarantena? Come te la sei passata? Dopo il ciao è il saluto rituale di questi giorni di rincontri.>> E’ indubbiamente il leit-motiv di questo nuovo tempo, apre Paolo Fagiolo, attore che in cv può vantare collaborazioni con nomi del calibro di Gassman (Vittorio) e Roberto Herlitzka. <<La solita domanda convenzionale che però è diventata una specie sonda esplorativa per capire chi hai di fronte. Dimmi come hai passato la quarantena e ti dirò chi sei, in pratica!>> Chiusura sulla citazione di uno squisito siparietto dell’indimenticabile Totò, perchè il sorriso ed il buonumore sono ancora più contagiosi.

#Quarantenadartista, la rubrica della Biblioteca Civica Vincenzo Joppi, che prosegue ogni giovedì sul profilo fb ufficiale della sopracitata, prende così un taglio diverso. Le biblioteche, magari a fatica, riaprono, e così il teatro, i concerti, la musica provano a rimettere in moto una stagione – che dire complessa è un eufemismo – ma che non lesina certamente stimoli.

Tutto quel tempo libero è alle spalle, ma come lo abbiamo impiegato? Anna Dazzan, affermata giornalista udinese, racconta di aver fatto scorpacciate di libri, per sé, per gli altri, regalandoli, spedendoli. Uno su tutti “La traversata” di Philippe Lançon, unico sopravvissuto all’attentato contro la redazione di Charlie Hebdo, un taglio nell’anima. Max Deliso, scrittore, invece ha “deciso” di passare la quarantena in un modo davvero originale: diventare padre di due gemelli un venerdì 17 in epoca di pandemia! Per l’occasione compone quindi un racconto inedito per la Joppi dove la realtà, già di per sé irreale, si fonde con citazioni cinematografiche e musicali, per un risultato di grande effetto emotivo che gli procura caterve di like; venderà i diritti alla Metro Goldwin Mayer e diventerà milionario?!

“Che strano animale è l’uomo! Cerca sempre quello che non ha. Ci accarezza senza dirci il perché e non quando siamo più affettuosi; e quanto più ci abbandoniamo a lui, tanto più ci respinge e ci castiga. Non c’è modo di sapere cosa vuole, ammesso che lo sappia lui per primo. Sembra sempre che pensi a qualcos’altro, e che non veda quello che ha davanti a sé. E’ come se per lui ci fosse un altro mondo. Ed è chiaro che se c’è un altro mondo, questo mondo invece non c’è.” Una certa e condivisibile insofferenza giovanile nella parole scelte da Omar Giorgio Makhloufi, attore ed autore della compagnia Artifragili, per descrivere l’attuale, ma forse perenne, condizione umana. Un taglio originale, con un grandangolo che offre infiniti spunti di riflessione.

Chiude questo spaccato dedicato alla Ripartenza il M.o Massimo Devitor, insegnante di canto, già tenore solista del coro Makhelat Yashar del tempio ebraico di Trieste e direttore di diversi cori in FVG tra cui lo Spiritual Ensemble di Udine; già

frontman di una delle band più importanti nel triveneto a cavallo tra anni ‘80 e ‘90 – i Pat Heaven, gli appassionati cinefili lo ricordano in Zoran di Matteo Oleotto nella parte ovviamente… del direttore del coro! Direzione: la psicologia del profondo, perchè una cosa è certa: questo tempo ci ha insegnato che (attualmente) “La parte maggiore dell’anima è fuori dal corpo”. E la rubrica prosegue giovedì prossimo con uno dei musicisti più affermati del FVG: Rudy Fantin.

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