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Tavagnacco: Antonella Sbuelz, Paola Selva, Angelo Floramo e Roswitha Del Fabbro sono i primi ambasciatori della rubrica #gli Amici della Biblioteca

L’assessore Comuzzo: “è un modo efficace per stare vicino ai nostri concittadini, condividendone passioni, interessi ed emozioni in questo difficile momento”

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foto: Floramo, Selva, Sbuelz, Del Fabbro

TAVAGNACCO – Gli amici si vedono nel momento del bisogno e nel momento del piacere. Ed è un piacere ritrovare gli amici in un momento di bisogno: Antonella Sbuelz, Paola Selva, Angelo Floramo, Roswitha Del Fabbro si sono stretti in un abbraccio virtuale con dedica alla Biblioteca di Tavagnacco, eccellenza del comune, in questo particolarissimo momento.

<<Con la rubrica #GliAmiciDellaBiblioteca intendiamo mantenere vivo il legame con gli scrittori, i musicisti, i registi, gli attori, insomma tutti gli amici, che nel tempo sono stati protagonisti e artefici dell’offerta culturale all’interno della nostra comunità. E’ anche  un modo, che riteniamo efficace, per stare vicini ai nostri concittadini, condividendone passioni, interessi ed emozioni.>> Con queste parole l’Assessore alla Cultura Ornella Comuzzo motiva il lancio della fortunata rubrica che esce ogni venerdì pomeriggio sulla pagina facebook del Comune.

Antonella Sbuelz è stata la prima amica ad aderire; in un tempo nel quale si è divisa tra insegnamento in streaming e ricerche storiche per la prossima uscita letteraria in permanente contatto con Israele, ha regalato una vera e propria lectio sulle poesie di Wislawa Szymborska, che i più scaltri avranno sicuramente già salvata su di un file da custodire gelosamente alla voce rarità inedite: <<mai come in momenti estremi – e questo momento lo è – è possibile riconoscere e affondare il proprio IO nel NOI. Questo, naturalmente, se si resta umani. “Ascolta come mi batte il mio cuore” perchè la buona letteratura – in fondo non parla che di questo: della nostra possibilità di dislocarci in altri corpi e altri cuori, di vivere altre vite.>>

<<Questo periodo di forzata immobilità fisica>> ci racconta Paola Selva, con la sensibilità del musicista che prima di tutto deve saper ascoltare <<apre la porta a pensieri più profondi, alla possibilità di soffermarsi su cose che prima ci passavano veloci. È il tempo dell’ascolto, dei suoni e delle parole, anche di quelle inquiete; il tempo della consapevolezza ma anche della fantasia. In attesa che il vento giri e ci porti buone notizie, sia un buon tempo di speranza, di affetti e di sogni.>>

Il friulano più amato in Friuli, Re Mida della parola scritta, narrata e pronunciata, i suoi appuntamenti sono veri e propri happening: stiamo parlando di Angelo Floramo, che ha aderito con grande entusiasmo e che non ha  dubbi quando sentenzia nero su bianco <<la vita è da onorare in ogni istante della sua molteplice e straordinaria metamorfosi. Ogni respiro è una benedizione, un regalo.>> Scrittore, storico, opinion-leader, di recente anche cantante jazz, influencer: chiamiamolo come vogliamo ma lui è uno di quelli che quando in agenda c’è un suo intervento, i locali di via Mazzini 9 si riempiono come per magia. 

<<Infatti la Biblioteca di Tavagnacco da anni sta ha operando  come Casa della Cultura e Piazza dei saperi>> conclude l’Assessore <<ergendosi a motore di innovazione, di promozione personale e sociale. La Biblioteca è considerata un vero punto di riferimento per tutti i cittadini, un luogo di aggregazione e di formazione permanente. In questa ottica, da sempre vi è stata un’apertura a varie esperienze, a vari linguaggi e a numerosi  eventi culturali ed ospitare grandi artisti, scrittori, musicisti, storici continuerà ad essere più che mai un nostro obiettivo!>>

A chiudere questa prima serie di Amici della Biblioteca è Roswitha Del Fabbro, archeologa, che invita ad essere tutti “agitatori della lettura” ricordando il grande Luis Sepulveda, di recente passato a miglior vita in questo significativo passaggio:  “apro la porta e vedo un ragazzo vestito quasi come un boy scout, perché gli manca soltanto il cappello Baden-Powell. Subito spiega che non vuole né soldi né cibo, ma libri, perché nel suo quartiere stanno creando una biblioteca. Poi mostra vari documenti che lo accreditano come biblio-volontario di un comune povero di Santiago. Lo guardo allontanarsi sicuro e deciso. Non ha più di quindici anni quell’agitatore della lettura, quel pericoloso combattente della cultura, che mi ricorda me stesso quando avevo la sua età. Ma… stai piangendo? domanda la mia compagna. Certo, piango perché non tutto è perduto, le rispondo.”

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