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Striscione di solidarietà a un contagiato da Covid-19: nei guai 2 ultras dell’Inter

E’ accaduto giovedì sul ponte del Diavolo

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CIVIDALE DEL FRIULI – A seguito dell’attività investigativa svolta dalla locale Digos, sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria due ultras dell’Inter, che verso le 9 di giovedì 19 marzo hanno affisso sul “Ponte del diavolo” di Cividale del Friuli uno striscione accompagnando l’iniziativa con l’accensione di torce luminose e lancio di botti. Sul posto, grazie alla segnalazione di alcuni cittadini allarmati dalla coltre di fumo che si stava sviluppando sul ponte, è prontamente intervenuto il personale del Commissariato di Cividale: all’arrivo dei poliziotti, il ponte era deserto e lo striscione era stato rimosso; per terra, i segni della combustione e i bengala (ormai spenti), che venivano sequestrati.

Gli investigatori della Digos, coordinati dal vicequestore aggiunto Michelangelo Missio, sono risaliti agli autori dei fatti, grazie alle testimonianze e all’analisi del sistema di videosorveglianza. Si tratta di due tifosi, riconducibili a un gruppo ultras dell’Inter, attivo nel Nord Est: il primo, un cittadino italiano del 1989 nato a Milano ma residente nella provincia di Udine (con diversi precedenti penali e di polizia); il secondo, un cittadino italiano del 1982 residente a Milano, che nella giornata del 19.03 si trovava in Friuli per motivi di lavoro. Dalla ricostruzione effettuata, è emerso che i due ultras hanno posto in essere l’iniziativa per portare un messaggio di solidarietà alla famiglia di un altro tifoso, residente a Cividale e che risulterebbe affetto da coronavirus.

Al termine degli accertamenti, i due tifosi sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria per l’art. 650 c.p. (in quanto si sono mossi sul territorio senza giustificato motivo) e per l’art. 703 c.p. (accensioni ed esplosioni pericolose).

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