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Cronaca & Attualità

Anche in Friuli sit-in contro gli incentivi al mini idroelettrico

Per Legambiente ogni ulteriore prelievo nei corsi d’acqua montani è solo un danno ambientale e sociale

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UDINE – Sabato 25 gennaio si sono svolte in tutto l’arco alpino una serie di manifestazioni, sit-in e flash mob promossi da associazioni ambientaliste, sportive, di tutela della montagna, e da numerosi comitati locali di cittadini per ribadire un punto fermo delle politiche energetiche odierne: non ha più senso economico incentivare il mini idroelettrico; ogni ulteriore prelievo nei corsi d’acqua montani è solo un danno ambientale e sociale.

Come simbolo della giornata di mobilitazione, “la protesta dei pesci di fiume”, è stato scelto il cottus gobio, comunemente detto scazzone (in friulano gjavedon), piccolo pesce d’acqua dolce diffuso in larghi areali europei, di piccole dimensioni, la cui presenza è ritenuta indicatore della qualità delle acque, e che in Italia è minacciato dalle opere di regimazione idraulica e di captazione idrica e dall’abbassamento del livello delle acque.
Motivo contingente della giornata di mobilitazione è il conflitto di disposizioni e di interpretazioni amministrative tra il Ministero dell’Ambiente, gli enti territoriali competenti per l’applicazione, e la pressione delle lobby dei proprietari delle centraline che ne ricavano significativi contributi pubblici. Con il decreto sulle energie rinnovabili del luglio 2019, pur non essendo eliminati gli incentivi agli impianti idroelettrici nei corsi d’acqua naturali, questi venivano condizionati al rispetto di prescrizioni che ora non si vorrebbero più adottare.

Con le iniziative di informazione e presenza in oltre un centinaio di fiumi e torrenti dell’arco alpino le associazioni ed i comitati chiedono al Ministero il rispetto delle condizioni di maggior tutela delle acque montane, nell’ambito dell’attuazione della Direttiva europea Acque.

In Fvg si sono svolti nel pomeriggio oggi i seguenti sit-in e appuntamenti:

  • Fiume PIAVE, a SAPPADA, in località Forra Acquatona, promosso da Commissione Tutela Ambiente Montano del CAI di Veneto e FVG, Comitato PAS Carnia Cadore e Legambiente del FVG;
  • Torrente ALBERONE, a SAVOGNA (Valli del Natisone), in località frazione di Ieronizza, promosso da Amici del torrente Alberone;
  • Torrente ARZINO, a FLAGOGNA, alla confluenza nel Tagliamento, promosso dal Movimento Tutela Arzino;
  • Rio BARQUET (affluente dell’ARZINO), a VITO D’ASIO, promosso da circolo Legambiente di Pinzano;
  • Torrente LEALE, a TRASAGHIS, nella frazione di Avasinis, promosso dal Circolo Legambiente della Pedemontana Gemonese e da comitati locali difesa acque;
  • Torrente RESIA, a RESIA, a valle della frazione di Prato di Resia, promosso dal Comitato No Centralina Ponte Rop;
  • Rio FUINA, a PRATO CARNICO, in località Osais, presso la confluenza con il torrente Pesarina, promosso dal Comitato Salviamo la Fuina;
  • Fiume TAGLIAMENTO , a SOCCHIEVE, in corrispondenza del ponte per Preone, promosso dal Circolo Legambiente della Carnia e dal Comitato Tutela Bacino Montano del Tagliamento;
  • Rio PECOL, a PAULARO, nella frazione di Dierico, ritrovo presso il cimitero, promosso dal Comitato contro centralina rio Pecol;
  • Fiume TAGLIAMENTO, a FORNI DI SOTTO, lungo il fiume presso la struttura in legno dei pescatori sportivi, promosso dal Comitato PAS – Per Altre Strade;
  • Fiume ISONZO, a GORIZIA, presso la passerella in località Straccis-Piuma, promosso da Comitati Salviamo l’Isonzo e circolo Legambiente Gorizia.

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